Rauchbier

Descrizione

Le birre affumicate (rauch sta appunto per fumo) sono l’esempio di come una comune pratica –cioè quella di essiccare il malto esponendolo al calore diretto del fuoco– abbia riguardato diverse produzioni di birre tedesche.

Siamo in Franconia e in particolare Bamberga e dintorni, dove l’affumicatura dei malti è divenuta una sorta di bandiera, grazie alla perseveranza di alcuni produttori.

Pratica che si riflette nella tipicità delle produzioni locali (weizen, bock e doppelbock solo per citare alcune) arricchite dal contributo affumicato del malto.

Ma certamente l’espressione birraria a cui oggi si associa questa tecnica è legata in particolar modo alle Märzen.

Le Rauchebier, nell’accezione odierna del termine, sono di fatto märzen affumicate.

C’è una storiella carina che colloca la nascita dello stile all’interno di un chiostro in cui scoppiò un incendio che affumicò accidentalmente i malti presenti in sala cottura. Una storiella, appunto.

CARATTERISTICHE

Parliamo di märzen, quindi di una lager (sinonimo di bassa fermentazione) ambrata:

ASPETTO: schiuma abbondante e di colore variabile dal rossiccio-marrone. La birra è limpida tra il rossastro e il ramato scuro.

NASO: le note affumicate dominano il naso, seppur con intensità variabili. I sentori potrebbero ricordarvi il fumo, la pancetta (ma anche lo speck affumicato, la scamorza..).

Le note di malto non affumicate completano il tema olfattivo con rimandi al pane e la sua crosta, miele, il caramello, la frutta secca, ecc.

IN BOCCA: il sorso fa il suo ingresso in bocca con un accenno di dolcezza, mitigata dall’anidride carbonica, solitamente ben presente, dalla buona attenuazione (secchezza) e da un accenno di amaro. Il corpo medio e l’alcol moderato (4.8- 6 % vol) completano il tutto.

 

ABBINAMENTI: esprime il massimo accostata a salumi affumicati o cotture al BBQ. Da bere anche da sola meditando tra profumi e sensazioni immaginandone la somiglianza.